Futurismo letterario: inizio, caratteristiche e principali rappresentanti

Il futurismo letterario era un movimento sviluppato durante la prima metà del XX secolo. I suoi rappresentanti hanno sottolineato nel suo lavoro la preoccupazione per i cambiamenti che la vita moderna e lo sviluppo di macchine hanno apportato alla società.

Durante i suoi primi anni, gli esponenti futuristi erano concentrati principalmente in Italia. Tuttavia, a partire dal secondo decennio, la sua influenza trascese i confini in gran parte dell'Europa, specialmente tra gli autori delle avanguardie russe.

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Il futurismo fu nominato come un movimento per la prima volta il 20 febbraio 1909, nel quotidiano parigino Le Figaro. In questa pubblicazione è stato svelato il manifesto del poeta italiano Filippo Tommaso Marinetti (raffigurato nell'immagine precedente).

Questo autore ha coniato la parola futurismo per designare il suo scopo di scartare le forme d'arte tradizionali e celebrare i cambiamenti della modernità.

Cambiamenti fondamentali, perché trascendono la sfera industriale e fanno riferimento alla trasformazione sociale e culturale che è stata presentata in questo momento.

Il manifesto di Marinetti ha messo in evidenza la tecnologia dell'automobile, la bellezza della velocità, della forza, della potenza, della violenza, del dinamismo e del movimento. Invitò persino il ripudio delle tradizioni, riflesso in istituzioni come musei e biblioteche.

La sua retorica era caratterizzata dall'essere appassionata e aggressiva, volta a ispirare rabbia e suscitare polemiche. Tuttavia, fino al 1914 i poeti futuristi dichiarati conservarono molte tradizioni nei temi e nell'uso del linguaggio, a differenza di quanto affermato nel manifesto di Marinetti.

Nel 1913 fu pubblicato il più importante manifesto letterario del futurismo, intitolato "Distruzione della sintassi - L'immaginazione senza fili - Parole in libertà".

Questa pubblicazione condivideva i criteri stabiliti da Marinetti in relazione a una lingua priva di aggettivi, avverbi e verbi all'infinito.

In seguito, il desiderio di usare un linguaggio più intenso portò a un marcato uso dell'onomatopea nelle poesie. Questa caratteristica è stata presentata soprattutto in quelle poesie che si riferivano a macchine e guerra.

Un esempio di questo è il poema intitolato "Zang, tumb tumb", che cercava di evocare il suono delle armi.

Caratteristiche principali

Gli scrittori della corrente del futurismo letterario hanno indirizzato nelle loro opere le caratteristiche urbane e moderniste del loro tempo.

Hanno anche creato media alternativi, tra cui pomeriggi futuristici, eventi misti e l'uso di volantini del manifesto, poesie di manifesti e riviste che contenevano un misto di letteratura, pittura e dichiarazioni teoriche.

Gli scrittori futuristi andarono oltre la semplice intenzione di cogliere le caratteristiche dell'epoca: intendevano sviluppare un linguaggio appropriato per esprimere la velocità e la crudeltà tipiche del primo Novecento.

Queste intenzioni si riflettevano in nuovi generi e nuove forme di diffusione, che all'epoca erano rivoluzionarie.

Generi nati dal futurismo letterario

1- Poesia della parola libera

Come parte del loro sforzo innovativo, i poeti futuristi hanno stabilito nuovi generi e metodi di scrittura. La più significativa di queste era la cosiddetta "poesia di parole libere".

Ciò era destinato a discostarsi dai limiti della tipografia convenzionale, della sintassi e dello spelling.

2- I calligram

I calligram erano un genere innovativo che faceva parte della rivoluzione tipografica proposta dai poeti futuristi. Questa creazione ha proposto che la poesia potesse essere dinamica nella sua distribuzione grafica, così come nel suo contenuto.

Questo genere proponeva una distribuzione tipografica che adottasse una forma grafica legata al contenuto del poema. È così che sono state create poesie la cui distribuzione grafica ha dato loro la forma di automobili, treni, aerei, esplosioni, ecc.

Futurismo russo

I diversi esponenti del futurismo italiano avevano caratteristiche abbastanza comuni tra loro. Tuttavia, il futurismo russo si frammentò in diversi gruppi, come gli ego-futuristi, i cubo-futuristi e gli hialeah.

I poeti futuristi russi non erano così interessati alle macchine, alla velocità e alla violenza, come nel caso degli italiani. Invece, hanno condiviso con loro l'intenzione di rinnovare il linguaggio e la rottura dei canoni stabiliti.

I tre principali rappresentanti del futurismo letterario

1- Marinetti

Filippo Tommaso Marinetti nacque in Egitto nel 1876 e morì nel 1944 a Bellagio, in Italia. È considerato il fondatore ideologico del futurismo letterario, grazie alla pubblicazione del suo Manifesto del Futurismo, nel 1909.

La sua poesia fu caratterizzata da una sperimentazione anarchica, che si consolidò nel tempo. In realtà, in linea di principio, il suo lavoro era caratterizzato dalla sua violenza, razzismo e misoginia.

Tuttavia, è anche riconosciuto innovazioni in termini di creazione di un nuovo vocabolario futuristico, che ha rappresentato una rottura significativa con l'attuale tradizione poetica.

Le idee di Marinetti furono adottate da vari scrittori italiani. Tra i suoi discepoli più importanti ci sono gli scrittori Aldo Palazzeschi, Corrado Govoni e Ardengo Soffici.

2- Guillaume Apollinaire

Wilhelm Apollinaris di Kostrowitzky, meglio conosciuto come Guillaume Apollinaire, nacque nel 1880 a Roma e morì nel 1918 a Parigi. Era un poeta fondamentale nello sviluppo del futurismo e, in generale, di tutte le avanguardie del XX secolo.

Il suo lavoro era principalmente poetico e presentava diverse caratteristiche del futurismo, come le polemiche e l'invito ad abbandonare le tradizioni.

Ad esempio, nella sua opera "Il poeta assassinato" ha proposto in modo ironico una campagna per sterminare tutti i poeti del mondo.

Uno dei suoi contributi più importanti è stato lo sviluppo di poesie grafiche sotto forma di calligrams, che ha pubblicato in due volumi. In queste opere vengono presentate innovazioni riguardanti la metrica della poesia tradizionale.

3- Giovanni Papini

Giovanni Papini nacque a Firenze nel 1881 e morì nel 1956. Fu uno dei più importanti poeti italiani, in particolare nel rinnovamento letterario che ebbe luogo all'inizio del XX secolo.

Ha lavorato come insegnante e bibliotecario, ed era noto per essere un avido lettore. Dal 1903 si avventurò nel giornalismo come fondatore della rivista Leonardo. Più tardi avrebbe trovato altre due riviste: Anima, nel 1911; e Lacerba, nel 1913.

In quest'ultimo ha difeso le tendenze futuristiche promosse da Marinetti, soprattutto in relazione alla messa in discussione di tradizioni culturali e poetiche per scandalizzare i suoi lettori.